
L’avvocato e il Cliente
CODICI COMUNICATIVI SPECIFICI: LA COMUNICAZIONE COME EQUILIBRIO TRA IL PROFESSIONISTA ED IL CLIENTE
Quando una persona ricorre all’Avvocato spesso la questione è piuttosto spinosa e nella maggior parte dei casi si presenta innervosito e teso, proprio per questo motivo. Come gestire questo rapporto?
Sicuramente il successo del rapporto avvocato/cliente dipende dalla fiducia reciproca che va posta in primo piano.
Tale aspetto è talmente rilevante che sono nati corsi specifici a fornire indicazioni su come sviluppare questo rapporto.
L’empatia è la sovrana di un buon inizio, anche se spesso viene fraintesa, poiché confinata ad un significato semplicistico. Essa è la base per costruire un rapporto che possa destare interesse e vantaggi ad entrambi le parti.
La caratteristica della professione di Avvocato è proprio questa, inizialmente si ha a che fare con un estraneo, che viene per una consulenza o/e una soluzione.
Nel momento in cui l’Avvocato trasferisce le nozioni e le competenze al cliente, della sua materia, ecco che quest’ultimo si affianca alla visione del professionista che ha scelto. Insieme si dovrà stabilire una strategiache sarà tanto più efficace quanto sarà assiduo e sostanzioso lo scambio di informazioni tra le due parti.
Più fiducia sente il cliente e maggiori e dettagliate saranno le informazioni che fornirà all’Avvocato, facilitando il suo operato. Ecco perché entrare in empatia è cosi importante in questo lavoro.
Simpatia ed empatia non devono prescindere mai dal rispetto reciproco, il cliente deve aver ben chiaro del lavoro che svolge il suo interlocutore e questo ultimo deve essere molto attento alle esigenze del richiedente.
L’ASCOLTO ATTIVO
La peculiarità principale di un Avvocato dovrebbe riguardare la capacità di ascolto. Esso contiene un duplice importante motivo:
- Dimostrazione di rispetto verso l’altro.
- Costruzione rapporto empatico.
E’ già dal primo incontro che dovrebbe essere raggiunto questo primo obiettivo, è fin dall’inizio che l’avvocato dovrebbe far breccia nel cuore e nella mente di chi gli è di fronte.
Ascoltare con attenzione quanto viene riportato dal cliente, il racconto dei fatti e gli sviluppi, prevede la possibilità successiva per l’avvocato di poter elaborare una più completa strategia, che abbia anche altri sbocchi in caso di cambiamenti in corso d’opera.
L’ascolto è una componente psicologica che ogni professionista di questo calibro dovrebbe avere.
Da qui nasce l’empatia e anche e soprattutto il valore che si dà al cliente, egli si deve sentire al centro dell’attenzione poiché probabilmente vive già una situazione di disagio che lo destabilizza. Stabilire un contatto facendo parlare il cliente è di grande aiuto per l’Avvocato, poiché egli non sa che tipo di persona ha di fronte e quali sono le difficoltà del caso. E’ per questo che deve risiedere nelle competenze del professionista creare un rapporto empatico, è da qui che si crea una causa di successo.
Non è affatto semplice dimostrarsi coinvolti e pensare insieme ad un estraneo quali siano i modi più consoni da adottare, ma con la pratica le tecniche di comunicazione tenderanno a migliorare, seppure debbano cambiare di continuo per la diversità di chi fa richiesta di supporto.
COME COSTRUIRE UN RAPPORTO DI EMPATIA
Sicuramente esistono esseri umani più predisposti alla comunicazione e alla connessione empatica col prossimo, tuttavia ci sono dei suggerimenti che potrebbero tornare utili per incentivare questo aspetto.
- Dare del Tu: chiamare un cliente per nome dimostra interesse per la sua storia e sottolinea la volontà a stare vicini per la risoluzione del problema
- Fare le domande giuste: le domande sono utili non solo per dare informazioni più precise ma anche per delineare meglio la personalità del cliente. Anche conoscere il tempo libero della persona che si rivolge all’avvocato risulta utile per capire i punti in cui entrare in sintonia. Per questo l’ascolto è determinante come lo è l’attenzione che si pone nelle risposte del cliente stesso.
- La conversazione: imparare a conversare è utile in tutte e due le posizioni. Se parla sempre il cliente il dialogo è sbilanciato o alla peggio si sentirà sotto pressione. Bisogna individuare i momenti in cui intervenire, bisogna ogni tanto alleggerire e saper quando ravvivare il confronto.
- Trasmettere positività: la persona che si rivolge ad un avvocato sta passando un momento sicuramente poco fortunato. Fornire una speranza e mostrare positività rende vincente il ruolo dell’avvocato che può riportare anche casi analoghi avuti in passato che hanno avuto un buon risultato.
- Aprire la mente: avere una buona posizione non dovrebbe mai compromettere l’entusiasmo di un professionista che dovrebbe cercare di porsi sempre nel modo più giusto con i suoi clienti e i suoi colleghi. Mantenere umiltà permette di creare rapporti più fruttuosi e di comprendere meglio certe dinamiche.
COME AFFRONTARE IL PRIMO APPUNTAMENTO
E’ il caso di dire che ci sono situazioni lavorative in cui l’abito fa il monaco. Un professionista dovrebbe da subito predisporsi ad indirizzare la conversazione luoghi che si sono sviscerati insieme.
Il suggerimento fondamentale è quello di non parlare di costi e parcelle poiché va fatta prima un’accurata analisi della situazione esposta. Meglio predisporre ad un interlocutore un successivo incontro dove appurare certi aspetti che serviranno a ricostruire ciò che è accaduto per davvero. Ma soprattutto, per andare a creare quel famoso approccio empatico.
A volte – per assurdo – può essere utile, considerando i tempi in cui viviamo, prendere informazioni anche dai social media per poter definire accuratamente la personalità che ci è di fronte.
GESTIONE RAPPORTO
La gestione tra Avvocato e Cliente deve chiarire subito un equivoco in cui spesso il cliente incappa: empatia non significa ragione.
Empatia significa “ragionare” insieme, sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda, supportare si, ma facendo chiarezza sugli eventuali sviluppi del caso.
Incontro dopo incontro è importante che il cliente senta di aver qualcuno al suo fianco, qualcuno in grado di poterlo aiutare. Empatia è un concetto che riconduce a condivisione e comprensione e questo l’Avvocato dovrebbe essere in grado di farlo arrivare a
genera minor reticenza del soggetto a saldare la parcella finale, poiché non ci sarà solo un eventuale raggiungimento di un risultato ma anche un percorso condiviso e accurato. Un rapporto empatico tra Avvocato e Cliente porta i protagonisti ad un livello paritario. Questo favorirà ulteriormente il fatto di dover comunicare, a volte, notizie poco gradite, come un rinvio alla sentenza o un problema sorto all’improvviso, senza che il cliente veda l’ostacolo come una negligenza o, peggio ancora, un’incompetenza della persona alla quale si è affidato.
Se c’è un coinvolgimento reale, il margine di errore non sarà cosi restrittivo come nel caso in cui l’Avvocato mostri un gelido atteggiamento.
QUANDO UN RAPPORTO DIVENTA DIFFICILE
Potrebbe verificarsi anche un’incrinatura nel rapporto costruito tra Avvocato e Cliente, successivamente all’empatia subentrata tra le due parti.
Basta una comunicazione mancata, un esito che rimanda a giudizio o una visione diversa nell’interpretazione degli eventi. Dato però che il cliente può interrompere il rapporto con meno vincoli, è il caso che l’Avvocato sia più attento e cerchi di mantenere buoni rapporti.
COMUNICAZIONE CHIARA
La comunicazione efficace è la base di qualsiasi rapporto/relazione collaborativa atta a cementare una proficua collaborazione. Al di là della capacità comunicativa è importante, nei confronti di un cliente, una comunicazione chiara, netta, onesta e sincera.
La responsabilità che risiede in questa figura professionale tocca ambiti etici e deontologici, ecco perché la chiarezza ha la massima importanza.
Sicuramente le maggiori discussioni subentrano proprio per la questione economica, avere un rapporto fiduciario in cui si crea una fitta collaborazione fatta di sincerità, aiuterà senza dubbio!
RAPPORTO CORDIALE MA PROFESSIONALE
E’ assodato che i rapporti di questo tipo non scadano nell’eccesso di confidenza. Il Cliente non è un amico, non va fatto intendere mai ciò, né tantomeno spinto a prendersi delle libertà. Questo perché il distacco aiuta a trarre valutazioni più oggettive che servono alla strategia da adottare in udienza.
La figura professionale è quella che deve predominare e l’esperienza maturata, nel tempo, dovrà condurre l’Avvocato a trovare il giusto equilibrio tra familiarità e professionalità, tra cordialità e simpatia.