
L’importanza di una formazione qualificata a livello internazionale
LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E L’ISTRUZIONE QUANDO SONO ALTAMENTE COMPETENTI, SPECIALIZZATE E RESE IN MODO ESPERTO CREANO UNA QUALITA’ A LIVELLO INTERNAZIONALIZZAZIONE. RENDENDO LIBERO LO SCAMBIO E LA MOBILITA’ GLOBALE PER UN SANO ARRICCHIMENTO CULTURALE-INTELLETTIVO ED A BENEFICIO DI TUTTI.
Da alcuni decenni ormai la formazione viene riconosciuta, a livello nazionale ed internazionale, come un elemento strategico e lo è ancor di più nell’odierno scenario sociale ed economico caratterizzato da una sempre maggiore competitività e da una crescente accelerazione del cambiamento, per le imprese e per i lavoratori.
Bisogna partire da qui per disegnare il professionista del futuro.
Lo sviluppo professionale costituisce il pilastro di una società fondata sulla conoscenza, si tratta di un processo culturale prima ancora che economico.
In un recente sondaggio si dimostra che le esigenze formative presentano peculiari caratteristiche socio-relazionali, che impongono mirati e diversi interventi di formazione continua.
La ricerca, condotta su quasi 19.000 lavoratori, conferma la rilevanza attribuita da questi lavoratori agli investimenti in formazione.
Il 93% degli intervistati desiderava investire il proprio tempo e le proprie risorse proprio in formazione!
Le nuove tendenze del mercato, insieme con il dovere di assicurare ai cittadini una prestazione professionale di alta qualità, conduce a individuare nella formazione il motore di sviluppo di una azienda affermata. Stanno emergendo figure professionali più complesse infatti che assommano una gamma di conoscenze tecniche e capacità relazionali che vanno oltre le tradizionali mansioni lavorative. Si tratta di un processo irreversibile che deve essere sostenuto da una visione innovativa, non convenzionale, di fare formazione.
Occorre potenziare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione, migliorando in particolare i servizi di orientamento per i giovani.
E’ evidente che esista un gap da colmare nella nuova generazione europea tra Paese e Paese.
Bisogna individuare il giusto cammino per una omologazione che renda ogni cittadino un cittadino europeo e si dovrebbe iniziare proprio dai programmi scolastici e i loro contenuti.
L’istruzione condivisa è fondamentale ma sembra ancora lontana dalla nostra realtà, attualmente infatti i percorsi formativi variano ancora molto tra uno Stato e l’altro, alimentando un sistema di diseguaglianza di opportunità tra i giovani europei che appare inaccettabile.
L’obiettivo portante dovrebbe divenire quello di favorire una sana mobilità europea atta a fornire le corrette conoscenze per una consapevole scelta professionale.
Negli ultimi anni è divenuto consueto aderire ad un gemellaggio o ad uno stage scolastico cosi come si sono diffusi tirocini lavorativi e formativi, volti ad avvicinare i giovani al mondo del lavoro.
La mobilità internazionale dovrebbe divenire una costante in quanto mezzo per incrementare le proprie possibilità lavorative e soprattutto dovrebbe divenire alla portata di tutti.
Alla luce dell’evoluzione del mercato, dunque, occorre potenziare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione, favorire l’apprendimento permanente e la mobilità, incoraggiando innovazione e spirito imprenditoriale.