Il nostro stile di vita parla di noi: vita sostenibile.
VITA ECO-FRIENDLY: SOLUZIONI GREEN PER SPIRITO, MENTE E CORPO, ESPRESSIONI COMUNICATIVE PRIMORDIALI “ECOLOGICHE
Lo stile di vita, le abitudini, gli atteggiamenti, la qualità dei pensieri sono tutti elementi che parlano di noi; prima delle parole che formuliamo ed addirittura prima ancora che possiamo pensarle, il nostro essere ed il nostro modo di essere (che sono due aspetti completamente distinti e differenti), comunicano direttamente con il nostro interlocutore, rivelando chi siamo e cosa vogliamo.
Alcuni elementi come quelli sopra elencati, ma anche lo stesso vestiario influenza direttamente noi stessi in primis, su come ci sentiamo, sul nostro stato d’animo e la percezione che gli altri hanno di noi.
E` un processo inconsapevole che avviene senza rendercene conto.
Le nostre abitudini definiscono (in parte) chi siamo, non dobbiamo dimenticare e/o sottovalutare che tutto ciò che ci riguarda diventa un mezzo importante per entrare in contatto con ciò che ci circonda: l’ambiente e le persone.
La comunicazione non verbale è un aspetto del comportamento umano che da sempre ha attirato l’attenzione e l’interesse di molti in diversi campi: scientifico, sociale, artistico, letterario, mediatico, commerciale, ecc. Il fatto che si possa comunicare anche senza parlare, affascina da sempre la nostra fantasia e curiosità. Non ci dimentichiamo che buona parte degli esseri viventi – soprattutto i vertebrati – utilizzano solo ed esclusivamente questo tipo di comunicazione. Peraltro, a livello evolutivo, lo stesso essere umano ha utilizzato solo segnali non verbali per comunicare con i suoi simili. Non solo, a livello di progresso, ciascuno di noi ha utilizzato per comunicare solo segnali corporei, sin dai primi mesi di vita, prima dell’apprendimento della lingua madre.
Oggi vogliamo parlare di sostenibilitá, quale espressione di un modo di essere e quindi come potente ed efficace strumento comunicativo, a beneficio di noi stessi, di chi ci circonda e dell’eco-sistema in generale.
Che cosa si intende per sostenibilità?
La sostenibilità è un concetto che va perseguito nel tempo, in maniera costante.
La situazione attuale, determinata da questo immobilismo momentaneo, porta la nostra riflessione su ciò che potrebbe essere veramente utile alla nostra società e soprattutto a noi stessi, per migliorare il nostro stile di vita.
Consideriamo questo aspetto come una forma di alta comunicazione, sebbene possa sembrare lontano dai soliti argomenti sviluppati in materia.
Lo sviluppo sostenibile soddisfa i bisogni del presente senza far pagare alcuno scotto alle generazioni successive, significa veicolare la crescita economica verso un modello circolare. Un sistema economico che non produce scarti e rifiuti, ma che invece riutilizza al meglio le risorse presenti, senza attingere ad altre nuove papabili.
Nello stile sostenibile viene incluso il rispetto dell’essere umano e la protezione dell’ambiente, quindi rispettivamente sono coinvolti l’aspetto sociale e quello ambientale. Alla luce di questa descrizione, cosa può fare ognuno di noi per accrescere questa nuova mentalità?
Il primo passo è l’adozione di uno stile di vita più CONSAPEVOLE, che riguarda certo il nostro benessere, ma anche e soprattutto quello dei nostri simili, della nostra Terra, di tutto ciò che ci circonda.
Vivere sostenibile è un impegno, vuol dire fare attenzione ad ogni piccolo gesto svolto durante la quotidianità, significa AMORE.
Un amore che non solo pervade la nostra natura per l’accettazione di ciò che siamo, ma che si espande a tutti coloro che popolano il pianeta.
La sostenibilità preclude una grande responsabilità, ogni persona può incidere notevolmente sul fare la differenza, in tal senso.
Per fare un esempio pratico, sarebbe doveroso da parte nostra, fare una spesa intelligente. Sono le piccole scelte di ogni giorno che cambiano tutto il contesto, infatti se noi comprassimo solo frutta e verdura di stagione, risparmieremmo molto e i nutrienti sarebbero più puri. I prodotti fuori stagione sono coltivati nelle serre, questo triplica i costi per il mantenimento e spesso provengono dall’estero.
Praticamente l’opposto dei cibi a km.0, che invece garantirebbero meno inquinamento, più freschezza e soprattutto andrebbero a sostenere produttori e agricoltori locali. In questi giorni di quarantena, quanti di noi si sono organizzati con le consegne a domicilio da parte di queste case agricole che, durante tutto l’anno, portano ortaggi e frutti di stagione, il sabato mattina?
Si scelgono i prodotti seguendo una lista fornita ed ecco risolto il problema del melone a marzo: non esiste!
Un altro esempio inerente è quello concerne detersivi e cosmetici come shampoo, sapone, creme; sappiamo con che tipo di sostanza stiamo inquinando la nostra acqua? Anche in questo caso, potremmo scegliere detersivi vegetali sfusi per risparmiare e per avere notevoli scorte che ad oggi avrebbero avuto una duplice utilità. Oppure useremmo creme che la nostra pelle ringrazia di assorbire, dove non c’è Nichel o sostanze dannose per i nostri delicati pori.
L’altra nota dolente è lo spreco alimentare, che raggiunge vette da capogiro; con questo intendiamo tutto ciò che dal nostro frigorifero finisce dritto nel secchio della spazzatura. Esistono molti modi per riciclare gli avanzi del cibo, in questo preciso momento potremmo nutrire persone che non ne hanno, per esempio, ognuno di noi sa dove sono queste persone nel proprio quartiere. Prepariamo un bel piatto di pasta da condividere, informiamoci, perché mentre noi guardiamo atterriti i telegiornali, altre persone si sono organizzate con le farmacie e le parrocchie.
Non da ultima ci viene in mente la raccolta differenziata, fatta con coscienza diventa un regalo per la comunità, o forse neanche ora abbiamo tempo per lavare i piatti? Senza considerare che il 70% della popolazione possiede una lavastoviglie, il piatto di carta rimane un prodotto un po’ attempato.
Cerchiamo di acquistare elettrodomestici a basso consumo, lasciamo le auto più spesso visto il piacere di questo ultimo mese, non ha avuto prezzo. Certo perché geograficamente deve attraversare la città diventa complicato, ma chi lavora in centro ha decine di mezzi e chi lavora a 3 km da casa ha delle gambe sicuramente attive e grate se semplicemente camminiamo.
Sembra un discorso idealistico ma molti paesi dell’Europa del Nord vivono già cosi, secondo un modello sostenibile. E seppure non siamo avvantaggiati per moltissimi motivi tecnici/politici/economici, il Paese siamo sempre NOI.
Le scelte riguardano tutti e quindi se nasce un problema non è degli altri, ma anche e soprattutto nostro. Non possiamo sintetizzare la straordinarietà di questo concetto ma possiamo cominciare a diffonderlo, a documentarci e poi lentamente ad adottarlo. L’emergenza delle ultime settimane potrebbe portarci ad avere più tempo con noi stessi, tempo prezioso da utilizzare per pensieri e parole sostenibili.
Sostenibilità come filosofia di vita, come quell’atteggiamento comportamentale che parla di noi, ci racconta a chi ci ascolta…ma soprattutto a chi ci osserva!